Jambalaya Band, storico gruppo fiorentino di Leonardo Boni, Alessandro Giobbi e Filippo Cornuti ispirato al sound di New Orleans, si riunisce per esibirsi all’Ultravox a cinque mesi dalla prematura scomparsa del suo fondatore, insieme ad altri amici storici come Emiblues e Andrea “Lupo” Lupi. Sul palco a sorpresa altri importanti musicisti amici e collaboratori di Leo, per omaggiare grazie al blues la sua memoria.

Leonardo in “Firenze suona”, libro del 2015 da cui è nata l’associazione che lo ha fatto suonare tante volte, si raccontava così: 

“Sono un cinquantenne chitarrista songwriter un po’ orco che in compagnia delle sei corde ha sondato tre continenti. Ed è sicuramente proprio il mio strumento che fa da filo conduttore tra il sentimento Blues, la tecnica Gypsy Jazz e la semplicità Afro che si intreccia tra le sonorità dando vita al mio suono.

Gli anni passati a suonare nel “Chitlin Circuit” negli Stati Uniti dove la musica Afroamericana la fa da padrona hanno forgiato quanto e forse più il mio carattere musicale che gli studi alla Berklee College of music o a Siena Jazz. Ma forse anche il girovagare “keruackiano” mi ha regalato storie ed ispirazioni che sembrano pezzi di vari puzzle rappresentanti vite diverse. I palchi di grandi festival europei sono stati stimolanti e gli improbabili locali africani hanno forgiato un carattere che vive di un esistenzialismo peculiare nella musica. Queste sonorità folcloristiche sono racchiuse in un cuore straniero che sente la propria casa solo in una Toscana violentata dal tempo e dai cambiamenti.

Le collaborazioni della mia vita sono veramente tante ed ognuna con la propria storia: cito Sax Gordon e Maurizio Geri tra le più importanti. Ma ci sono ottime cantanti italiane come NicoNote, ex Violet Eves, che mi ha introdotto nella Firenze dell’I.R.A. e di Piero Pelù. Sempre a Firenze l’amicizia e la collaborazione con Alessandro Giobbi, alla ricerca di un sound New Orleans in vernacolo fiorentino; insieme abbiamo creato la Jambalaya Band. Il rock con Dario Caroli dei Sabotage. Pistoia Blues con Gianna Cerchier e James Thompson. E più recentemente con il contrabbassista Franco Ricciu, con Ettore Bonafè e Cris Pacini. 

La Toscana rimane e rimarrà nel mio cuore da sempre, nonostante la vita mi abbia sempre portato lontano e continuerà a farlo. Sono nato a Firenze da babbo toscano e mamma tosco-americana, ma sono rimasto sempre fedele all’ideale di vita di questa regione. I suoni dei dialetti, i profumi delle campagne, i colori, le forme dell’arte e i sapori dei vini e del cibo fanno sì che questa terra traditrice entri nel cuore e non esca mai più. Una musa eterna, una strega fatata che ci inebria e rende succubi senza pietà o rimorso. L’amore per la propria terra non si spiega ma si esprime, come sapevano fare cari amici miei quali Carlo Monni e Caterina Bueno”.

A seguire, dj set!

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER