Contrabbassista, cantante, insegnante, direttore di gruppi, cori ed orchestre: il fiorentino Franco Nesti è stato una delle colonne portanti del jazz italiano.

Era nel gruppo di ventenni che ha dato vita alla scena del jazz toscano nella mitica stagione degli anni 80, a fianco di Luca Flores, Francesco Maccianti, Fabio Morgera, Piero Borri, Nicola Vernuccio, Alessandro Fabbri, Renato Cordovani, Lello Pareti, Riccardo Bianchi, Marco Lamioni, Alessandro Di Puccio, Dado Ricci e tanti altri ancora. 

Sono gli anni dei grandi Festival jazz fiorentini e delle lunghe stagioni concertistiche estive ed invernali in luoghi come l’Andrea del Sarto, il Teatro Tenda e nelle più prestigiose location fiorentine, da piazza Santissima Annunziata al Forte Belvedere, e della programmazione quotidiana,  ricca e prestigiosa, di jazz club come il mitico Salt Peanuts, La Rosa, il Lush Life, il Voltaire, il Lizard, il Jazz Club. E sono gli anni della fondazione della Scuola di Musica, la prima dedicata al jazz a Firenze, del CAM (Centro Attività Musicali) e della nascita della prestigiosa Jazz Orchestra del CAM, diretta da Bruno Tommaso. Franco era stato uno dei protagonisti, sempre attivissimo in tante e diverse band ed orchestre e nell’insegnamento di tutti quegli anni.

Da qualche anno si era trasferito a Padova, dove aveva continuato la sua instancabile e preziosa attività e dove in breve tempo era molto conosciuto. Cantante, arrangiatore e contrabbassista jazz, in ambito musicale si era distinto per i molteplici interessi e aveva percorso la sua trentennale carriera alternandosi appunto tra il contrabbasso e il canto, spaziando dalla musica barocca alla lirica senza trascurare il Gospel, a volte affiancato dalla sorella Titta. Qui aveva diretto due gruppi, “Walk together gospel cori” ed “Effetto Coro”. In passato, poi, aveva fatto parte di quello del Maggio Musicale Fiorentino, dell’ensemble barocco “L’homme arme” e del gruppo Gospel dei “Jubilee Shouters”. 

Ha suonato e cantato inrassegne e in festival di importanza sia nazionale, che continentale, e ha inciso una trentina di album.
E nel suo prestigioso curriculum l’incarico di dirigere la Big Band dell’Università di Padova.
Durante il periodo del lockdown Nesti, assieme al sassofonista Jacopo Jacopetti aveva prodotto un cd intitolato “New York-Rio, Andata e Ritorno”, in cui, attraverso un repertorio di standard americani e brasiliani, avevano immaginato un viaggio sonoro tra le due città. Tra le sue moltissime collaborazioni, Harry “Sweets” Edison, Benny Golson, Tony Scott, Eddie “Lockjaw” Davis, Enrico Rava, Massimo Urbani, Bobby Durham, Stefano Bollani, Luca Flores.

Franco è improvvisamente scomparso nel sonno, pochi giorni fa, a sessantasette anni.

Stanotte una serata per ricordarlo, organizzata dalla sorella Titta Nesti (a sua volta cantante, allieva e poi collaboratrice al suo fianco in numerose avventure musicali), con il palco aperto ai vari contributi di colleghi, amici ed allievi e la proiezione di immagini e filmati della vita di Franco e della sua lunga avventura musicale. 

Moltissime le adesioni e i musicisti che ragià annunciato la loro partecipazione.

Una notte per ricordare e rendere omaggio a un musicista, ma soprattutto un essere umano, straordinario e che ha lasciato un grande vuoto nel cuore di tutti.

Ad ULTRAVOX, dalle 20,00 in poi. Ingresso libero.

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