Nati nel lontano 1984 sui banchi di scuola dell’Istituto Alberghiero “A Saffi” di Firenze, Gastone (chitarra), Vinicio (percussioni) e Guido (voce), fanno le prime esperienze musicali esplorando vari generi (dal Blues al Gospel, dalla Samba al Country) senza però saper minimamente suonare. Il risultato è un esilarante demo chiamato “Don’t break me the balls” che diventa in breve tempo celebre all’interno dell’Istituto. L’anno successivo il demone dell’Heavy Metal si impadronisce del Gruppo che si dà il nome “Hardshock Maniac” e partorisce un nuovo feroce nastro con brani originali in inglese dai titoli sintomatici come “Devil’s blood” o “Red death” e covers di famose metal bands. Subito dopo, l’ingresso di un nuovo cantante chiamato “Johnny Faina” sposta Guido al basso e spinge il gruppo ad interessarsi di psichedelica e musica sperimentale. Il triste 1986 porta l’abbandono sia di Guido che del nuovo cantante, cosicché i due superstiti intraprendono un discorso musical-culturale ai limiti del delirio demente, con la composizione di decine di canzoni ispirate dalla tradizione popolare Toscana e integrate da materiale audiovisivo, in un crescendo di follia che ha termine solamente alla fine del 1988 con la forzata partenza per la naja di entrambi. Soltanto nel 1991, per caso, i tre fondatori decidono di riprendere l’attività con Gastone sempre alla chitarra, Guido al basso e Vinicio alla voce solista. Con questa formazione, e con l’ausilio di basi di batteria e tastiere elettroniche, viene dato alla luce un nuovo demo e, cosa più importante, ha inizio l’attività live del Gruppo che si svolge quasi esclusivamente in una casa colonica nella profonda campagna Toscana durante feste ad alta gradazione alcolica e godereccia. La Band, che nel frattempo ha assunto il nome attuale, si arricchisce nell’autunno del 1993 di Cipriano, bravo e giovane batterista che dimostra di avere il giusto spirito per il gruppo. Il 1994 vede, oltre alla registrazione del primo vero demo-tape in sala d’incisione che permette di ottenere i primi passaggi radiofonici, le partecipazioni a “Emergenza Rock” e “Stasera ti Butto”, nonché numerosi concerti nei vari centri sociali fiorentini ed in altre rassegne Rock provinciali. Il 1995, nato con ottimi auspici ed esibizioni in locali cittadini di alto livello quali “Zut” e “055 Revolution”, sfocia improvvisamente in un periodo di crisi che culmina con il divorzio del cantante dal Gruppo. Con l’ingresso di Dafne, nuova vocalist femminile, il nome del gruppo viene cambiato in “Kitsch” e nel 1996 una nuova partecipazione a “Emergenza Rock” porta la band fino alla semifinale facendole riscuotere favorevoli consensi. Nel frattempo, però, Dafne decide di intraprendere la carriera solista, mentre sia Vinicio che il resto del Gruppo desiderano tornare a percorrere la stessa strada. Tutto ciò causa, dopo difficoltose trattative diplomatiche, il ritorno di Vinicio quale frontman dei rinati “Quarto Podere”. Rigenerati dalla pausa di riflessione, i nostri ripartono in quarta con l’attività live e, durante il 1997 e 1998, i concerti si moltiplicano con esibizioni in numerose “Feste dell’Unità”, di “Liberazione”, in molti Pub e locali dell’area fiorentina, in sagre paesane ed in varie Rassegne Rock tra le quali, per l’ennesima volta, “Emergenza Rock”. Alla fine del 1997 viene ultimata inoltre la lavorazione di un nuovo demo contenente 10 brani inediti ed altri intermezzi di varia natura. Il 1999 vede un ulteriore incremento di “audience” con la realizzazione di un CD autoprodotto dall’originale titolo “Quarto Podere” che ottiene lusinghiere recensioni da parte di riviste specializzate. Per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo, i “Quarto Podere”, oltre a continuare i loro shows nei Pub, locali e sagre varie, riescono a presentare il loro spettacolo in spazi importanti come l’”Anfiteatro delle Cascine” ed il “Tenax” di Firenze, il “Cecio’s” di Prato, il “Baraonda” di Marina di Massa e via dicendo. Nell’estate del 1999 parteciparono inoltre all’”On the Road Festival” di Pelago, vincendo la “Menzione Speciale della Critica”. Partecipano inoltre al concorso a livello nazionale “Experimenta 2000” arrivando secondi assoluti. Nel 2000 e 2001 l’attività live si intensifica ulteriormente, nascono le collaborazioni con i Guinness Pub “The Stony” di Rosano (FI) e “The Clancy’s” di Montevarchi (AR) dove i quattro si esibiscono regolarmente. Nasce il sito web e moltissimi contatti nella rete su siti specializzati come “Vitaminic”, “Fiscali Musica”, “Musica Italiana”, “Rockol”, “Rockit” (con ottima recensione di Aurelio Pausini, autorevole firma de “Il Mucchio Selvaggio”). Nell’agosto 2001, all’arena centrale del Festival dell’Unità di Firenze, ci sono più di tremila spettatori a seguire lo show dei quattro in perizoma; è il delirio….. il più grande successo di pubblico della loro storia. Nel novembre 2001 firmano un contratto con la Caliel di Torino, portale musicale “emergente” che li porta a collaborare con produttori affermati quali Marco Barusso e Michele Monasteroli. Il 2002 porta notevoli acquisizioni di fans, consensi e le date live aumentano ancora (e si spera anche i cachet…). A Febbraio registrano il loro secondo CD, dal titolo “Canòne Inverso” che è stato presentato nei vari concerti estivi quali alla Festa dell’Unità di Firenze e a quella di Siena, alla Festa di Liberazione di Scandicci e di Borgo San Lorenzo, alla Festa del Perdono di Montevarchi, etc. Nel Luglio 2002 hanno inoltre partecipato ad una Manifestazione Rock sponsorizzata dalla Guinness, che si è svolta al “Clancy’s” di Montevarchi (AR), arrivando primi assoluti e vincendo un viaggio di una settimana in Irlanda. Il 2002 vede però anche l’abbandono dello storico batterista Cipriano (degnamente rimpiazzato con il valido e giovane Ivo) e l’inizio di una crisi di idee ed identità che culmina con lo scioglimento del Gruppo che avviene nell’estate del 2003. Gastone, Guido e Ivo intraprendono la via della musica progressive che li porta a conoscere e lavorare con il polistrumentista Francesco Diddi della Fabbrica di Pongo ed a fondare il gruppo prog “Il Giardino di Boboli” con cui riescono anche ad ottenere dei buoni risultati “live”. Il richiamo del”Podere” è però troppo forte e nel 2005 i nostri, complice anche la richiesta di alcuni locali e Feste popolari, si riuniscono in formazione allargata e riprendono, soprattutto nel periodo estivo, la loro attività in giro per la Toscana ed oltre (a tal proposito ricordiamo la partecipazione alle prime due edizioni del “Festival del Rock Agricolo che si sono tenute a Marmirolo (MN) nel giugno 2006 e giugno 2007 come spalla dell’idolo locale del suddetto genere “Frenchi Fagiano” ed i suoi “Nedar Mut”).